Dopo un anno e mezzo e tre cambi di allenatore, in casa Juventus torna il tema della stabilità. A parlare è Dusan Vlahovic, protagonista della vittoria per 3-1 contro l’Udinese, che commenta così l’ennesimo avvicendamento in panchina: «Abbiamo cambiato tre allenatori in poco tempo, dare sempre la colpa a una sola persona non è giusto. Le responsabilità sono di tutti: dobbiamo parlare meno e fare di più». Il centravanti serbo, autore di una prestazione solida e generosa, ha voluto anche salutare Igor Tudor, esonerato dopo poche settimane: «Ringrazio Igor per quello che ha fatto e gli auguro il meglio. Contro l’Udinese dovevamo mandare un segnale e lo abbiamo fatto, ma ora serve continuità: altrimenti non avrà senso».
Mentre la dirigenza bianconera lavora per ufficializzare l’arrivo di Luciano Spalletti, il gruppo sembra compatto e determinato a ripartire. A confermarlo è Federico Gatti, tra i marcatori dell’incontro con il gol del momentaneo 2-1: «La vittoria era fondamentale, contavano solo i tre punti. L’obiettivo era ritrovare certezze e fiducia. Un messaggio al nuovo allenatore? Siamo un gruppo unito e daremo tutti il 120%».
A chiudere la partita ci ha pensato Kenan Yildiz, che in pieno recupero ha realizzato il rigore del 3-1, suggellando una prestazione convincente: «Era un momento complicato, ma la stagione è ancora lunga e abbiamo tante partite davanti a noi per dimostrare il nostro valore», ha commentato il giovane turco.
Il successo contro l’Udinese restituisce respiro a un ambiente scosso dagli ultimi risultati e dalle turbolenze in panchina. Con Spalletti ormai a un passo dal ritorno in Serie A, la Juventus cerca di ritrovare compattezza e identità, puntando sull’orgoglio dei suoi leader e sulla freschezza dei giovani. Le parole di Vlahovic, Gatti e Yildiz raccontano una squadra consapevole dei propri limiti ma pronta a ripartire insieme, con l’obiettivo di riportare i bianconeri ai vertici del campionato.
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