Mai una sosta per le nazionali è stata tanto attesa come questa. Dopo il sofferto pareggio sul campo dell’Atalanta, Massimiliano Allegri ha cerchiato in rosso una data sul suo calendario e ha fatto partire un conto alla rovescia personale: “Dobbiamo tenere duro ancora dieci giorni.”
Perché il Milan, ridotto ai minimi termini dagli infortuni, sta pagando dazio: l’elenco degli indisponibili si allunga e le energie si riducono, mentre il tecnico deve continuare a reinventare ogni formazione.
Difese basse, ma più fragili
Le ultime due gare hanno confermato il trend. Dai quattro gol subiti nelle prime sette giornate — due dei quali nell’esordio con la Cremonese — ai tre incassati nelle ultime due. È aumentato il livello delle avversarie, certo, ma anche la stanchezza e la mancanza di alternative hanno inciso su una squadra pensata per difendere compatta, soffrire e colpire in ripartenza.
Quando la coperta si accorcia, davanti a Maignan si fatica a restare solidi come in passato. E non è un caso che l’allenatore rossonero, più che parlare di tattica, ripeta come un mantra la parola “resistere”.
Roma e Parma, poi il respiro
All’orizzonte ci sono due partite complicate: la Roma di Gasperini nel weekend e la trasferta a Parma la settimana successiva. Due tappe di una salita “irripidita” dalle assenze. Poi, finalmente, la sosta: due settimane per svuotare l’infermeria e preparare l’ultima parte del girone d’andata con un po’ di ossigeno in più.
Nel complesso, il bilancio resta discreto: vittorie pesanti con Napoli e Fiorentina, pareggi convincenti con Juve e Atalanta, unico vero rimpianto il 2-2 interno col Pisa, che ha tolto due punti preziosi e la possibilità di restare a un passo dalla vetta.
Gimenez non decolla, Leao in dubbio
Allegri ha ormai in testa l’undici da schierare contro la Roma, ma tutto ruota attorno alle condizioni di Leao, alle prese con un fastidio all’anca. Il portoghese resta in dubbio, mentre in attacco Gimenez continua a non convincere: è l’unico vero centravanti in rosa, ma fatica a incidere.
Un’idea è quella di avanzare Loftus-Cheek a ridosso della punta, cercando più peso e qualità negli ultimi venti metri. Nkunku, ancora lontano dalla forma migliore, non è un’alternativa pienamente affidabile.
“Leao è Leao — dice chi vive Milanello —, va preso per quello che è: giornaliero.”
Dieci giorni da sopravvivere
L’obiettivo, insomma, è resistere. Tenere botta fino alla sosta, stringere i denti e recuperare pezzi. Allegri lo sa bene: con una panchina così corta, ogni partita è una battaglia di nervi prima ancora che di tattica.
Poi, quando il calendario finalmente rallenterà, arriverà il momento di tirare il fiato e rimettere insieme i cocci.