Il caos arbitrale scaturito dal rigore fischiato per il contatto tra Di Lorenzo e Mkhitaryan non può diventare un alibi per etichettare la sconfitta al Maradona come inevitabile. La tensione accumulata durante il match ha fatto perdere lucidità proprio quando serviva concentrazione per tentare la rimonta: questo è il messaggio che Cristian Chivu vuole trasmettere all’Inter in vista della sfida di domani contro la Fiorentina.
Non sorprende che il tecnico nerazzurro abbia scelto di limitare al minimo il turnover, confermando il più possibile l’undici sceso in campo contro il Napoli. Particolarmente importante sarà la riconferma della difesa in blocco: Akanji, Acerbi e Bastoni. Come spesso ricordano gli allenatori moderni, eventuali fragilità difensive non sono mai responsabilità esclusiva della retroguardia, ma sotto i riflettori ci sarà proprio il trio davanti a Sommer. La difesa, infatti, ha incassato 11 gol in otto partite, peggior dato tra le prime nove della Serie A, considerando che solo cinque squadre hanno subito più reti finora. La situazione è ulteriormente complicata dall’assenza di Josep Martinez, ancora scosso dall’incidente mortale in cui è stato coinvolto.
A centrocampo, Sucic dovrebbe raccogliere l’eredità dell’infortunato Mkhitaryan, soprattutto dopo l’impatto non positivo di Zielinski nel match di sabato davanti ai suoi tifosi. Rimangono confermati Barella e Calhanoglu, con quest’ultimo che ha un feeling particolare con la Fiorentina: cinque gol segnati ai viola nei principali campionati europei. Dumfries sarà titolare a destra, mentre a sinistra Carlos Augusto potrebbe prendere il posto di Dimarco.
In attacco, al fianco di Lautaro Martinez, non ci sarà Marcus Thuram. Il francese dovrebbe tornare a disposizione tra giovedì e venerdì, ma Chivu difficilmente lo rischierà contro il Verona: più probabile il rientro in Champions League contro il Kairat Almaty, prima di tornare titolare contro la Lazio il 9 novembre. Il dubbio riguarda quindi chi affiancherà il capitano: il ballottaggio tra Bonny e Pio Esposito resta aperto. La sensazione è che possa prevalere l’ex Parma, nonostante la prestazione deludente al Maradona, ma non si esclude la possibilità della cosiddetta “doppia torre” in attacco.
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