La difesa dell’Inter torna a preoccupare dopo la sconfitta contro il Napoli. Per settimane il reparto aveva brillato per solidità, con sette successi consecutivi e appena due reti subite, ma al Maradona sono emerse tutte le fragilità dei centrali nerazzurri. Il primo nome sotto osservazione è quello di Francesco Acerbi, che a quasi 38 anni fatica ancora a tenere il passo con gli attaccanti più rapidi e imprevedibili. Contro Neres e la galoppata di Anguissa il suo rendimento è apparso in affanno, nonostante la buona prova contro Dybala.
L’Inter si trova davanti a un bivio: trovare un centrale affidabile e futuribile diventa urgente. Acerbi e De Vrij, rispettivamente 37 e quasi 34 anni, sono in scadenza e probabilmente lasceranno Appiano a fine stagione. La società deve quindi muoversi per assicurarsi nuovi giocatori in grado di guidare la retroguardia, con un occhio ai giovani e alle prospettive future.
In estate l’unico acquisto “over 30” è stato Akanji, versatile e solido, capace di giocare come braccetto o in una difesa a tre. Anche Bisseck è stato provato in ruolo centrale da Chivu, mostrando qualche garanzia, ma non abbastanza da essere considerato il titolare di domani. La soluzione interna al momento non c’è.
Acerbi ha collezionato fino a oggi 623 minuti in sette gare su 11, saltando due partite di campionato e due di Champions. Le prestazioni sono state altalenanti: sufficiente con la Juve, insufficiente con l’Udinese. La fragilità difensiva riemerge così proprio quando la squadra deve affrontare impegni decisivi in campionato e coppe.
Marotta e Ausilio sanno che il mercato dei centrali è diventato una priorità assoluta: la costruzione della difesa del futuro parte da qui, tra giovani promesse e veterani in scadenza, per evitare che episodi come quello contro il Napoli possano ripetersi.