Dieci giorni dopo l’incubo di Shanghai, Jannik Sinner è tornato in campo. E ha ricominciato a vincere. Con autorità, classe e voglia di riscatto. A Riad, nella seconda edizione del Six Kings Slam, il torneo-esibizione più ricco del calendario (6 milioni di dollari al vincitore, 1,5 solo per la presenza), l’altoatesino ha travolto Stefanos Tsitsipas 6-2 6-3, guadagnandosi la semifinale contro Novak Djokovic, in programma stasera.
L’evento saudita, ribattezzato “la Champions del tennis“, ha la sua regola d’oro: i due tennisti con più Slam — Djokovic (24) e Alcaraz (6) — accedono direttamente al penultimo atto, mentre gli altri quattro si giocano i posti disponibili. Sinner, ex numero uno del mondo per 65 settimane, non si è tirato indietro: «Il crampo in Cina? Solo un fattore mentale», ha detto alla vigilia. E in campo si è visto un giocatore rinato, aggressivo e lucido.
Fin dall’inizio è stato un monologo. Break immediato, rovescio incrociato imprendibile, ritmo forsennato. Tsitsipas, frenato dai problemi cronici alla schiena, non è mai entrato in partita. In mezz’ora Sinner è avanti 6-2, 4-0. Il greco prova a reagire, ma l’azzurro gioca a una velocità diversa: servizio in kick a uscire, chiusura di dritto, equilibrio perfetto tra potenza e controllo. Il secondo set finisce 6-3, senza storia.
Coach Vagnozzi resta spettatore: «Non c’è stato bisogno di intervenire», ha sorriso a fine match. E anche Sinner, rilassato e sereno, ha mostrato un sorriso che vale più di mille parole: «L’esordio non è mai facile, ma sono contento. Sto bene, e si è visto».
La serata araba ha avuto lo stesso copione nell’altro match: Taylor Fritz ha battuto Zverev 6-3 6-4, portandosi a 9-5 nei precedenti. Ora le semifinali promettono spettacolo: Fritz-Alcaraz e Sinner-Djokovic.