La Juventus e Kenan Yildiz continuano a volersi bene, ma il rinnovo non arriva. Il progetto è chiaro da mesi — prolungare il contratto fino al 2030 e costruire la squadra attorno al numero dieci — tuttavia la trattativa con l’entourage del giocatore procede a rilento. Intanto il tempo passa e i corteggiatori tornano a farsi sotto: il Chelsea, che la scorsa estate aveva messo sul tavolo 67 milioni ricevendo un secco “no, grazie” dalla Continassa, non ha perso le speranze.
La Juventus è fiduciosa, forte anche della volontà del giocatore, che ha ribadito pubblicamente di voler restare a Torino per diventare una bandiera. «Di questi tempi non è facile trovare un talento così corteggiato che sogni di vincere nel suo club», ha detto Marchisio, sottolineando l’unicità del ventenne turco. Arrivato nel 2022 a parametro zero dal Bayern Monaco, Yildiz ha bruciato le tappe: Primavera, Next Gen, prima squadra, poi la maglia numero dieci e la consacrazione con Tudor. Otto presenze su otto da titolare, 2 gol e 4 assist tra Serie A e Champions: il simbolo della nuova Juventus.
Il nodo, come spesso accade, è economico. Oggi Yildiz guadagna circa 1,5 milioni più bonus, meno di tutti i titolari bianconeri. Non chiede le cifre di Vlahovic (12 milioni netti), ma un adeguamento che rifletta il suo peso tecnico e mediatico. Alla Continassa c’è la volontà di premiarlo, ma manca ancora l’accordo definitivo.
Sul tavolo, però, si stanno affacciando nuove minacce. Oltre al Chelsea, che resta fortemente interessato, anche Barcellona e Arsenal stanno monitorando la situazione. Yildiz non sembra tentato, ma sa che il suo futuro dipenderà anche dall’ambizione della Juventus. Perché per restare non basterà uno sforzo sul contratto: servirà anche un progetto all’altezza del suo talento.