Ospite alla presentazione del libro “Il calcio del futuro, tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili” di Stefano Boldrini, il presidente dell’Inter Beppe Marotta ha affrontato diversi temi cruciali per il futuro del calcio italiano.
A partire dal nuovo stadio di Milano: “Abbiamo raggiunto un traguardo importante: possiamo dire di essere nelle condizioni di costruire un impianto moderno, che risponda a criteri di sostenibilità ambientale, senso civico ed esigenze dei cittadini. Ora siamo in una fase burocratica delicata. A novembre è previsto il rogito per l’acquisizione del vecchio San Siro e delle aree circostanti. Poi partirà la progettazione, sempre nel rispetto dei valori che ho citato”.
Sulla Serie A e sull’arrivo di Modric a quasi 40 anni, Marotta è chiaro: “Non è preoccupante, anzi, è uno spot positivo per il nostro calcio. È un esempio per i più giovani. Tuttavia, il nostro campionato è diventato una lega di transizione: non siamo più l’Eldorado degli anni 2000. Prima acquistavamo i migliori talenti e li trattenevamo per tutta la carriera. Ora arrivano in fase calante. Il Real Madrid ha investito 60 milioni per Mastantuono; le italiane al massimo spendono 30-35 milioni per giovani promesse. Il nostro mercato è limitato anche per questo”.
Marotta ha toccato anche il tema delle plusvalenze: “Oggi, senza operazioni di questo tipo, club come Inter, Milan, Juve, Roma, Napoli e Atalanta non riuscirebbero a chiudere bilanci in ordine. È la grande differenza rispetto al passato, dovuta anche al divario enorme nei diritti TV: quelli esteri, per le big europee, valgono dieci volte quelli delle squadre italiane”.
Infine, sul match Milan-Como che si disputerà a Perth: “San Siro sarà indisponibile per un periodo. È una scelta sperimentale che può offrire spunti economici. Certo, si toglie un evento ai tifosi locali, ma è una decisione legata a cause di forza maggiore, e da valutare a posteriori”.
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