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Ferrari, notte fonda: Vasseur senza più alibi

Diciotto gare senza podio e 22 senza vittorie: la crisi è strutturale. Il team principal non convince e a Maranello crescono i dubbi sulla gestione del nuovo ciclo tecnico.

Ferrari, notte fonda: Vasseur senza più alibi

La notte di Singapore ha confermato che per la Ferrari la stagione è diventata un incubo senza fine. Diciotto gare consecutive senza un podio – un record negativo persino per Lewis Hamilton, che a Maranello aveva immaginato un nuovo capitolo vincente dopo l’addio alla Mercedes – e una striscia di 22 Gran Premi senza vittorie che riporta la Rossa a una delle crisi più profonde della sua storia recente. L’ultimo successo risale a Carlos Sainz in Messico il 27 ottobre 2024: un’eternità. Nel frattempo, McLaren ha costruito un dominio metodico e Red Bull continua a vivere di rendita con Max Verstappen, mentre la Ferrari, confermato Frederic Vasseur al comando, ha raccolto meno punti persino della Mercedes, scivolando al terzo posto tra i Costruttori.

Un elenco di scuse che non regge più.

All’inizio Vasseur aveva provato a scaricare responsabilità sull’ex direttore tecnico Enrico Cardile, passato in Aston Martin, poi aveva minimizzato i distacchi dalla McLaren sostenendo che fossero contenuti, persino su piste che teoricamente non avrebbero dovuto favorire i rivali. A Singapore il colmo: il team principal ha attribuito il risultato deludente a una gestione sbagliata delle qualifiche, lasciando intendere colpe dei piloti senza ammettere le lacune della monoposto. È toccato a Charles Leclerc dire la verità: «La macchina era difficile da guidare. Nessuna scusa: gli altri migliorano e noi no».

Problemi mai risolti.

Che si corra tra i muretti di Singapore o sui rettilinei di Monza e Baku, la musica non cambia. Il difetto cronico resta lo stesso: il pattino sotto il fondo consuma troppo, costringendo a rialzare la vettura e a perdere carico aerodinamico e velocità. La sospensione posteriore disegnata da Loic Serra non ha risolto nulla. E ora la vera paura è sul futuro: dal 2026 entrerà un regolamento tecnico totalmente rivoluzionato per motore e telaio, e il “budget cap” rende quasi impossibile recuperare in corsa se si parte male.

Vasseur, fiducia a tempo.

La scorsa estate la dirigenza di Maranello ha confermato il francese quasi per mancanza di alternative, ma la sensazione è che dentro la Gestione Sportiva non tutti siano convinti della sua gestione e che esistano frizioni tra i reparti. Se l’avvio del 2026 dovesse somigliare a questa stagione, la posizione di Vasseur tornerebbe rapidamente in discussione. Perché le scuse sono finite: ora servono risultati veri, e subito.