Lazio

Lotito tuona: "Il blocco del mercato è ingiusto, regole da cambiare"

Il presidente chiede una revisione anticipata delle norme e difende la solidità del club: “Situazione ingiusta. Sarri? È carico"

Lotito tuona: "Il blocco del mercato è ingiusto, regole da cambiare"
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Lotito tuona. Il mercato della Lazio è fermo, e non per motivi tecnici. A bloccare ogni operazione in entrata, infatti, è il mancato rispetto dei tre parametri imposti dalla regola Noif (Norme Organizzative Interne Federali), che valuta l’equilibrio economico-finanziario dei club professionistici attraverso indice di liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato.

Una stretta che ha congelato l’attività della società biancoceleste, lasciando Maurizio Sarri senza i rinforzi richiesti. Nonostante le voci su possibili malumori, il tecnico ha confermato la sua permanenza dopo un chiarimento diretto con Claudio Lotito, che ha ammesso di aver spiegato la situazione con trasparenza e anche con qualche scusa di troppo.

A chiarire la posizione della Lazio è stato lo stesso presidente, che sulle pagine de Il Messaggero ha espresso tutto il suo disappunto:

La norma, così com’è, non può andare avanti. Non riflette la reale situazione del club, quindi è ingiusto che ci venga impedito di operare”.

Lotito contesta soprattutto l’aspetto temporale della regola: a partire dal 1° luglio 2025, infatti, due dei tre parametri (liquidità e indebitamento) verranno eliminati, lasciando in vigore soltanto l’indicatore del costo del lavoro allargato — parametro che, secondo il patron laziale, è già stato pienamente rientrato. Per questo chiede una revisione anticipata o almeno la possibilità di agire sul mercato a saldo zero, bilanciando cessioni e acquisti.

Secondo Lotito, a bloccare il mercato è stato un semplice “dettaglio contabile” che non rispecchia la realtà della società, definita “sana e patrimonializzata”, con 300 milioni di patrimonio immobiliare e senza debiti strutturali a medio-lungo termine, a differenza di molti altri club.

Nonostante tutto, il presidente non si mostra preoccupato:

Se decido di fare acquisti, ricapitalizzo. Ma non avrebbe senso, perché la Lazio non ha necessità di capitali, né problemi di giocatori. Al massimo aggiustiamo a gennaio, non è questo il problema”.

Anzi, Lotito sottolinea come la rosa sia sovradimensionata, con 30 giocatori per una sola competizione, e l’obiettivo sia sfoltire, non acquistare. Rivela poi di aver ricevuto offerte importanti: 40 milioni per Castellanos, altrettanti per Rovella, Gila e Zaccagni, poi 35 per Tavares, 25 per Isaksen, 15 per Romagnoli, e di aver già venduto Tchaouna per 15 milioni (14 più 3 di bonus). Ma chiarisce:

Non voglio smantellare la squadra”.

In più, eventuali cessioni pesanti incrinerebbero il rapporto con Sarri, faticosamente ricucito negli ultimi giorni:

È carico. È una persona seria e di grande qualità. Ci lega il rispetto degli impegni. E poi, con il suo background bancario, sa bene che la Lazio è una società solida”.

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