Le parole

Tudor alza bandiera bianca: "Loro molto più forti di noi"

Igor Tudor ammette senza troppi fronzoli la superiorità del Manchester City senza imputarsi ne imputare alla squadra alcuna colpa.

Tudor alza bandiera bianca: "Loro molto più forti di noi"
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Travolta dalla furia del Manchester City e da un temporale tropicale calato su Orlando nel finale di primo tempo, la Juventus saluta il primo posto nel girone G con una sconfitta che fa rumore più per il divario tecnico che per le conseguenze di classifica. Il 5-2 con cui Guardiola liquida i bianconeri certifica la forza dei campioni in carica e costringe la squadra di Tudor a un accoppiamento complicatissimo negli ottavi: il Real Madrid, a Miami, il prossimo 1° luglio.

La Juve era già certa del passaggio del turno dopo le vittorie contro Al Ain e Wydad, ma contro il City è arrivata una dura lezione. Tudor ha scelto di dare spazio a chi fin qui aveva giocato meno, tra cui Vlahovic – al debutto dal primo minuto – e Nico Gonzalez. Guardiola ha risposto con un tridente leggero formato da Savinho, Marmoush e Doku. È proprio il belga a firmare il primo squillo con una giocata delle sue, portando avanti i Citizens. L’1-1 momentaneo di Koopmeiners, lesto ad approfittare di un errore in uscita di Ederson, è solo un’illusione: l’autogol di Kalulu, un gol di Haaland (entrato nella ripresa) e le perle di Foden e Savinho fissano il punteggio su un netto 5-2. Di Gregorio limita i danni con interventi decisivi, ma non basta.

A fine gara, Tudor non cerca scuse: “Loro hanno giocatori molto più forti di noi e non cerco scuse”, ammette il tecnico croato con lucidità. Nessuna resa, però, e nemmeno amarezza eccessiva: “Questa sconfitta non ridimensiona niente, abbiamo giocato contro la squadra migliore del mondo. Non ho niente da rimproverare ai miei, prendiamo questa botta, ora riposiamo e andiamo avanti”.

Il messaggio è chiaro: voltare pagina e pensare subito agli ottavi. La superiorità del City è stata evidente, e Tudor non la nega: “Non è mai bello prendere 5 gol ma vanno dette cose sulla loro qualità e su come hanno preparato questa partita. Loro quando vogliono spendono 100, 50 milioni per gli acquisti, sono i migliori al mondo. Oggi volevamo far riposare qualcuno, far giocare qualcuno che non è in condizione perché non gioca da tanto ed è andata così. Abbiamo sofferto. Non siamo riusciti a rubare il pallone, noi siamo stati bassi e con la palla non abbiamo giocato bene. In questo momento è andata così. Abbiamo pagato tutto, dovevamo essere perfetti ma loro arrivavano sempre prima”.

Una differenza strutturale, che Tudor analizza senza drammi: “In questo momento è un livello diverso dal nostro. Si può fare tutto, si può anche vincere, ma devi essere al completo, fresco. Non ho niente da dire a me stesso né ai miei giocatori, anche se è un brutto risultato. È così, i ragazzi hanno dato tutto e gliel’ho detto: si dimentica in fretta perché il torneo ricomincia”.

Ora tocca al Real Madrid, un’altra corazzata. Ma Tudor non si mostra intimorito: “Vediamo chi becchiamo e andiamo forte. Il tabellone non mi preoccupa perché devono essere tutte circostanze che si mettono insieme per fare meglio. Ricordiamoci che il City è da 10 anni la squadra migliore al mondo. Il Real agli ottavi? Ha vinto tanto, ma la migliore sono loro”.

Infine, un pensiero a Savona, uscito dolorante dopo un contrasto con Haaland: “Come sta? Non bene, vediamo domani”. Anche lui, come la Juve, è atteso da una corsa contro il tempo.

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