Le parole

Tudor: "Con la Juve un legame speciale"

L'allenatore bianconero parla a pochi giorni dal debutto nel Mondiale per Club

Tudor: "Con la Juve un legame speciale"
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La Juventus riparte da Igor Tudor, la cui firma fino al 2027 (con opzione per il 2028) è ormai a un passo. A convincere il club sono stati i risultati ottenuti da quando è subentrato a Thiago Motta, con la fondamentale qualificazione alla prossima Champions League raggiunta. E ora sotto con il Mondiale per Club, nuova manifestazione che attira molto l'allenatore croato: "È una cosa nuova, è una cosa bella - ha detto ai canali della FIFA -. Sicuramente sarà entusiasmante perché è la prima e poi ci sono tutte queste squadre forti. Un torneo è sempre un torneo. Da bambini quando si facevano i tornei erano tutti entusiasti, tutti volevano partecipare per vedere chi era il più forte. Ora si tratta di tutti i club più forti al mondo tutti insieme. Una cosa particolarmente bella non solo da giocare ma anche da guardare, siamo emozionati".

I bianconeri non sono considerati tra le squadre favorite, ma Tudor ha bene chiari gli obiettivi: "Ognuno ha il massimo delle aspettative, la Juventus gioca sempre per vincere. Andremo per provare a fare il meglio e combattere gara dopo gara. Il calcio unisce, il pallone è il giocattolo più bello mai inventato nella storia dell’uomo. Unisce tutti sul rettangolo verde e non conosce differenze”.

 

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L'allenatore bianconero ha anche parlato del suo legame con la Juventus: "La Juventus è speciale. Soprattutto per la cultura del lavoro che è sempre stata fondamento del club. Si sanno le gerarchie, c'è voglia di sacrificio quotidiano, di resilienza verso tutto. Di voler dare sempre il massimo. Questo rappresenta la Juventus, oltre a essere vincente. Sento di essere nel posto giusto: sono qui da poco ma mi sento bene. Sono motivato, voglioso e circondato da persone di qualità, che mi vogliono bene e sono qui per aiutarmi".

In chiusura, un pensiero per le qualità di Yildiz, giovane talento su cui la Juventus potrebbe basare il proprio progetto verso il futuro: "Ci sono giocatori che sanno fare gol e assist, quelli che balzano più agli occhi. Ma un mix di un numero 9 e un 10 come lui, che vede la porta ma ti fa giocare bene, sono rari. Lui ha una dote, la mentalità, l'essere dentro ogni allenamento ed esercizio, senza paura. La personalità va coltivata e cercata nei giocatori, non è scontata nelle nuove generazioni".

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