Musetti illude ma alla distanza esce Alcaraz: lo spagnolo in finale
Lorenzo Musetti dopo aver giocato uno splendido primo tempo deve arrendersi allo strapotere di Alcaraz e ai problemi fisici

L’avventura di Lorenzo Musetti al Roland Garros si chiude nel modo più amaro: non con un punto decisivo o una stretta di mano a fine partita, ma con un mesto ritiro, sotto 0-2 nel quarto set, frenato da un fastidio alla coscia sinistra che non gli ha più consentito di muoversi con fluidità. Una conclusione ben lontana da quella che lui e i tifosi italiani avevano sognato dopo due settimane da incorniciare, in cui il carrarino ha mostrato finalmente di poter stare stabilmente nell’élite del tennis mondiale, almeno sulla terra battuta.
A volare in finale è così Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo e campione in carica, che proverà a difendere il titolo domenica, impresa riuscita l’ultima volta a Rafael Nadal nel biennio 2021-2022. La partita, per la cronaca, va agli archivi con il punteggio di 4-6 7-6 (1) 6-0 2-0 rit. in favore dello spagnolo, che ribalta un avvio complicato e si conferma bestia nera degli italiani: da gennaio, sono 14 le vittorie su 14 contro avversari azzurri, comprese tre su Musetti nelle ultime sei settimane (Montecarlo, Roma e ora Parigi).
Per Musetti è il secondo ritiro al Roland Garros, dopo quello del 2021 contro Djokovic negli ottavi, quando si ritrovò incredibilmente avanti due set a zero prima di crollare sul 4-0 del quinto.
I numeri raccontano uno scontro tra i migliori interpreti della terra rossa del 2025: Alcaraz, con una sola sconfitta e titoli a Montecarlo e Roma, contro Musetti, autore di una stagione sontuosa e capace di raggiungere almeno le semifinali nei tre Masters 1000 europei sul rosso e nello Slam parigino, impresa riuscita solo ad altri quattro giocatori dal 1990.
Nel primo set, è il servizio a fare la differenza: Alcaraz fatica a trovare la prima (41%), mentre Musetti è molto più solido (71%). Lo spagnolo crea comunque le prime occasioni di break, ma Lorenzo lo inchioda con variazioni continue e improvvise accelerazioni, specie sul dritto. Alcaraz tenta di rallentare lo scambio alzando le traiettorie sulla diagonale di dritto, ma l’italiano lo punisce con colpi incrociati efficaci. L’errore gratuito di Carlos nel decimo game consegna il break decisivo e il primo set all’allievo di Simone Tartarini.
Il secondo parziale si rivela molto più combattuto. Alcaraz fatica ancora, sbaglia anche in situazioni di vantaggio, ma nel terzo game del set successivo riesce finalmente a strappare il servizio con un mix di vincenti e errori dell’azzurro. Musetti però reagisce con carattere, annulla palle break, trova soluzioni coraggiose e si guadagna un tie-break che però domina lo spagnolo, tornato improvvisamente brillante e aggressivo.
Da lì in avanti, il match prende una direzione netta: Alcaraz vola sulle ali dell’entusiasmo, mentre Musetti cala fisicamente e mentalmente. Il terzo set è un monologo: 6-0, con l’azzurro che inizia a mostrare segni evidenti di difficoltà fisiche. Si tocca l’adduttore sinistro, prova a stringere i denti, riceve un massaggio rapido al cambio campo, ma all’avvio del quarto parziale il suo movimento laterale è compromesso.
Dopo appena due game, prende una decisione inevitabile: si sfila la fascia dalla testa e si dirige lentamente verso la rete per stringere la mano ad Alcaraz. Una scena che racconta da sola tutta la delusione di un sogno infranto, ma anche la grandezza di un percorso che ha consacrato Musetti tra i protagonisti della stagione su terra.