Thiago Motta-Juve, storia di un rapporto ai minimi termini
Liti, scelte cervellotiche e rapporti ai minimi termini con il gruppo: ecco i retroscena sulla crisi della Juventus

I senatori italiani (Gatti e Cambiaso) sono stati esclusi dalla formazione titolare, mentre due dei migliori attaccanti, Yildiz e Vlahovic, sono rimasti in panchina per tutti i 90 minuti, nonostante il pesante svantaggio di tre gol. E non è finita qui: Koopmeiners, tornato in campo dal primo minuto dopo due partite da riserva, è solo uno degli episodi recenti che sollevano interrogativi. Dalla fascia di capitano itinerante ai continui cambi di formazione, fino ai casi degli scorsi mesi che hanno visto protagonisti giocatori come Danilo e Fagioli, ceduti a gennaio, e lo stesso Vlahovic, finito ai margini dopo il confronto in Arabia con Thiago Motta. Dietro l’appello del direttore tecnico Cristiano Giuntoli (“Andiamo avanti tutti insieme”) c’è la consapevolezza che il distacco tra la squadra e l’allenatore italo-brasiliano è sempre più evidente. Non è che i giocatori abbiano perso – e siano stati umiliati da Atalanta e Fiorentina – per voler giocare contro Motta, ma i sette gol subiti nelle ultime due partite sono un chiaro indicatore della temperatura all’interno dello spogliatoio della Continassa.
🚨⚪️⚫️ Juventus are not planning to sack Thiago Motta now after losing 3-0 to Fiorentina and 4-0 to Atalanta.
But the situation could change at the end of the season as Thiago Motta could be sacked with new coach to take care of the long term project, as reported this week. pic.twitter.com/eiIGZbkeBE
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 16, 2025
Gli spifferi di disagio, che si sono fatti sempre più intensi mese dopo mese, si sono trasformati in un gelo che ora separa Thiago Motta dalla squadra. I bianconeri non mettono in discussione la qualità e la professionalità dell’allenatore – anzi, molti ritengono che abbia un futuro importante – ma è chiaro che la fase iniziale di sintonia è ormai finita. Motta, schietto e diretto, ha sempre ripreso i singoli davanti al gruppo, ma il suo stile severo e autoritario sta diventando sempre più difficile da digerire. La distanza tra il tecnico e i giocatori, emersa in modo evidente nelle recenti mancate reazioni contro Atalanta e Fiorentina (ma anche contro l’Empoli in Coppa Italia e a Eindhoven), è segno di un deterioramento del rapporto emotivo. Da tempo il gruppo bianconero lamenta la mancanza di empatia da parte di Motta. Le cinque vittorie consecutive avevano nascosto i problemi, ma non li avevano risolti. Alla Continassa temevano che, prima o poi, la realtà del campo li avrebbe costretti a fare i conti con la situazione, e così è stato.