Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, a “Rai Radio anch’io” ha commentato la sconfitta contro la Norvegia e la possibilità che, passando per i playoff, l’Italia possa partecipare al Mondiale 2026: “Si perde in casa 4-1, l’ennesima volta che perdiamo a Milano, ma ci sono speranze. Il primo tempo più che dignitoso e una prospettiva di ingresso al mondiale che ancora ci giochiamo, dobbiamo far sì che queste cose siano un elemento di fiducia. Dobbiamo coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela“.
Sulla possibilità di concedere a Gattuso di organizzare uno stage prima degli spareggi, il ministro Abodi ha detto: “Alla fine è interesse comune che gli azzurri vadano ai Mondiali, anche per i club. Al di là delle polemiche sono convinto che si troverà un’intesa. Anche se gli altri lo fanno con un approccio diverso, noi abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli“.
Quindi una riflessione sulla presunta mancanza di talento nel calcio, alla luce degli ottimi risultati in tante altre discipline, mentre il pallone azzurro è rimasto indietro: “Tutte le altre discipline dimostrano che abbiamo talento, strano che nel calcio faccia fatica a emergere – l’amara considerazione di Abodi -. Viene dato poco spazio ai giovani italiani, non possiamo cambiare tutto da qui a marzo, ma dobbiamo fare un esame di coscienza e da un lato dobbiamo presidiare l’obiettivo immediato, dall’altro programmare il futuro. Credo che negli ultimi 20 anni il calcio abbia sacrificato il talento, con il pallone abbiamo un rapporto non sempre familiare, forse il modello tecnico va rivisto”.