Sci nordico, il "tuta-gate" travolge la Norvegia
La Norvegia ammette: "Abbiamo commesso un errore grave e non possiamo continuare a ignorarlo"

La notizia ha del clamoroso, e sta suscitando fortissime polemiche nel mondo dello sci nordico. Si tratta, infatti, di un caso molto controverso, che nelle ultime ore ha travolto la nazionale maschile di salto con gli sci della Norvegia durante i Mondiali di sci nordico 2025 a Trondheim: il direttore agonistico della squadra ha riconosciuto che sono state utilizzate tute alterate, non conformi ai regolamenti, portando alla squalifica di Marius Lindvik, vincitore della medaglia d'oro, e Johann André Forfang, classificato quinto, prima della cerimonia di premiazione della gara dal trampolino grande.
Le immagini dello scandalo
Il cosiddetto "tuta-gate" è esploso sabato scorso, quando l'emittente tedesca ARD ha ripreso in diretta alcuni membri dello staff tecnico norvegese mentre trasferivano i microchip identificativi dalle tute ufficiali ad altre modificate, dotate di rinforzi e materiali rigidi nella zona delle gambe per ottimizzare l'aerodinamica e la velocità durante il volo (grazie anche all'aggiunta di un filo rinforzato con l'obiettivo di migliorare le performance degli atleti in fase di volo). Magnus Brelvig, allenatore della squadra, è stato visto coordinare l'operazione.
Le altre squadre hanno immediatamente presentato ricorso, ottenendo l'esclusione di Lindvik e Forfang. Jan-Erik Aalbu, direttore agonistico norvegese, ha dichiarato in conferenza stampa: "Abbiamo commesso un errore grave e non possiamo continuare a ignorarlo". In Norvegia, dove quest'anno tra Coppa del Mondo e Mondiali si contano già 26 squalifiche (nonostante le cinque medaglie vinte in questa competizione), l'episodio ha suscitato profonda indignazione, con possibili conseguenze sui contratti di sponsorizzazione già stipulati.
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Anche tra i tifosi c'è grande imbarazzo, dopo aver visto le immagini di festa della squadra norvegese e degli atleti sul podio, poi costretti a una frettolosa retromarcia una volta scoppiato lo scandalo, reso ancora più pesante dall'importanza che gli sport sulla neve rivestono in Norvegia, da sempre patria di questo genere di discipline e di grandi campioni mondiali.