Addio

Ciao Elio: cuore nerazzurro, finto burbero dal cuore tenero

Ci lascia a 78 anni Elio Corno. Giornalista affermato ha fatto parte del nostro team lavorativo per tanti anni.

Ciao Elio: cuore nerazzurro, finto burbero dal cuore tenero
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Ogni uomo lascia in eredità tante storie da raccontare. Storie che appartengono a filoni, i più grossi dei quali derivano dalla sfera privata e da quella lavorativa. Per tanti anni, tanti di noi della redazione di Telecity-Netweeek hanno condiviso sia l'Elio uomo che l'Elio professionista. Ieri, a 78 anni, Elio, ci ha lasciato. Ci ha lasciato un giornalista con il quale abbiamo condiviso chi un decennio, chi un ventennio di vita. Intensi. Perchè da questa parte di mondo, fateci caso, si finisce spesso per vedere più i colleghi di lavoro che i familiari: ecco perchè quando ci lasciano, quando se ne vanno, portano via con loro un pezzetto di noi presentandoci il conto degli anni che passano, delle esperienze vissute. Spesso sottovalutate nel presente, quasi sempre rivalutate nel futuro.

TRA LO SCRITTO E LA TV.

Della sua carriera si sa praticamente tutto, vi basterà digitare su Google il suo nome e cognome e sarete serviti: spicca che sia stato per tanti anni responsabile dello Sport per "Il Giornale" e che abbia lavorato alla 'Gazzetta dello Sport' come caporedattore. La maggior parte di voi però ricorderanno il suo lato più spensierato, perchè le immagini fanno breccia prima dello scritto: ecco quindi che la mente va a quelle diatribe " da bar" con Tiziano Crudeli, a quel poetico "pirla" spesso proferito all'interlocutore di turno, a quei balletti in onda che profumano tanto di leggerezza. Sapeva Elio, uomo di cultura, come e quando calarsi nella parte: seri sì, ma non troppo. Nel nostro teatrino fatto di competenza, passionalità ma anche di sana popolarità, aveva trovato il giusto spazio per godersi la sua "seconda parte" di vita professionale.

Elio Corno

IL MIO RICORDO.

In tutti i lavori vige un pò di "sano" nonnismo, un tacito accordo a mantenere le gerarchie, al sacro rispetto dei ruoli. Con me non ne ha mai avuto: ci siamo annusati, abbiamo tastato il rispetto reciproco tra le parti e non ci si è persi in sceneggiature da film. Nel 2010 era un professionista affermato, io uno stagista che si approcciava con un mondo tutto nuovo: mi ha aiutato nel calarmi in questa realtà senza mai farmi sentire fuori posto. Quando ci ripensi 15 anni dopo ti assale un grosso senso di gratitudine. Ogni uomo ha tante storie da raccontare e tante piccole "comunità" sparse dove ha lasciato il segno: una di queste piccole famiglie, la redazione di Telecity-Netweek, ti abbraccia forte. Ciao Elio.

Paolo Marcello