Le parole

Torino, parla Cairo: “Ho ambizione da vendere…”

Urbano Cairo ha parlato dopo la sorprendente vittoria di sabato pomeriggio contro il Napoli campione d'Italia di Antonio Conte.

Torino, parla Cairo: “Ho ambizione da vendere…”

Il Torino ha ritrovato entusiasmo e punti, ma soprattutto un’identità che sembrava smarrita. La vittoria contro il Napoli ha restituito energia all’ambiente granata, e il presidente Urbano Cairo non ha perso l’occasione per ribadirlo ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. In un’intervista a tutto campo, il numero uno del club ha parlato di presente e futuro, lodando il contributo del “Cholito” Simeone e sottolineando l’importanza di gestire con ambizione, ma anche con equilibrio.

“Quello di Simeone contro il Napoli è davvero un gol importante per noi – ha dichiarato Cairo –. Abbiamo fatto bene contro la Roma qualche settimana fa e in generale con le grandi, anche perché in questo avvio di campionato abbiamo affrontato sei delle prime dieci dell’anno scorso”. Il presidente ha poi approfondito il tema dell’attaccante argentino, voluto con forza durante l’ultima sessione estiva. “Simeone è un prestito con un riscatto che diventa obbligatorio in modo molto facile. Lo consideriamo un giocatore acquistato e siamo molto contenti – ha spiegato –. Simeone mi piaceva da tempo, ci pensavamo da gennaio della scorsa stagione. Quest’estate ho detto al mister di prenderlo subito e anticipare tutti invece di inseguire un altro attaccante difficile da prendere; era felicissimo, abbiamo proceduto velocemente ed è stata un’ottima cosa averlo fatto. Ci crediamo molto, ha fatto benissimo in questo avvio. Ha proprio quello spirito Toro molto importante per la squadra e per tutti noi”.

Cairo ha voluto rimarcare anche il valore della tifoseria, autentico motore dell’ambiente granata. “Sabato sera, dopo la partita, Simeone mi diceva che quando si gioca in uno stadio con un tifo così per tutta la gara è quasi impossibile non vincere. Ringrazio i tifosi. Ricordo che nel mio primo anno di presidenza, in cui partimmo che eravamo quasi un’armata Brancaleone, con un mercato fatto in una settimana a inizio settembre con gli scarti delle altre squadre, riuscimmo a salire in A grazie alla spinta spettacolare dei tifosi. Così come negli anni successivi, specie nell’anno dell’Europa League. Tutto questo per dire: con la spinta dei tifosi riusciamo a fare delle cose senza la quale non riusciremmo a fare”.

E proprio in quella stagione europea risiede uno dei momenti che il presidente non dimentica. Ma con il tempo è arrivata anche l’esperienza, e con essa la consapevolezza che sognare va bene, purché si resti dentro i confini di una gestione responsabile. “Le ambizioni sono al massimo possibile, è fondamentale sognare in grande: questo è un mio must. Poi purtroppo si commettono anche degli errori. L’investimento più costoso della mia presidenza l’ho fatto nel 2019 dopo un settimo posto e un’Europa League sfiorata: comprai Verdi, mi costò 25 milioni e purtroppo non fu un acquisto dei migliori per me. L’ambizione ne ho da vendere, ma bisogna stare attenti a coniugarla con i bilanci in ordine. In questi ultimi anni, con il Covid che ha falcidiato i bilanci di tutte le squadre, c’è stata un’aggravante e purtroppo il calcio italiano non è stato minimamente aiutato dal governo”.

Non sono mancati i riferimenti all’attualità calcistica, compresi i dossier aperti in Lega Serie A. Uno di questi riguarda la Nazionale. “L’ipotesi di una finestra, di uno stage di un paio di giorni per Gattuso non è ancora stato posto all’ordine del giorno. Quando ci sarà, la mia risposta sarà certamente sì. Per noi è assolutamente fondamentale andare al Mondiale, ne abbiamo persi già due. Questo non va mancato. Dobbiamo fare tutto quello che serve per far sì che la Nazionale vada al Mondiale”.

Molto più freddo, invece, il giudizio su Milan-Como in Australia. “Non è una cosa che apprezzo molto – ha sottolineato Cairo –. L’unica ragione per cui può essere giustificabile è il fatto che si porti in giro per il mondo il nostro calcio. Ma certamente non lo porti con un evento come Milan-Como a Perth. Da parte mia non la vedo come una cosa positiva, secondo me non è da fare. A maggior ragione se poi può sacrificare lo stage per la Nazionale”.